Il delitto della camera chiusa

di Mavi Gianni

In pieno lockdown in una palazzina liberty di via Murri, viene ritrovato il cadavere di Letizia Spargi, impiegata presso la ACRI, agenzia di assicurazioni.

Il corpo di Letizia, che lavorava in smartworking, è sul divano. Davanti a sé, il computer portatile e un contenitore d’asporto del noto ristorante stellato “Il Montinaro”. Nessun segno di effrazione, nessuna finestra spalancata, né vetri rotti.

La porta d’ingresso, chiusa senza mandate né catenacci, è stata aperta da Maria Matrassi proprietaria dell‘appartamento, in seguito ad una chiamata dell’avvocato Fabio Giannazzi, che segue le pratiche legali per la Acri e che abita nella villetta confinante.

Alle 19:30, il Giannazzi e la Spargi avevano pianificato una video call su Zoom. Attivato il collegamento, l’avvocato ha visto la donna esanime con una sciarpa stretta intorno al collo. Pensando ad un malore, ha immediatamente chiamato Maria Matrassi e, in seguito, l’ambulanza. Il medico non può che constatare il decesso.

Gli altri due residenti nella palazzina, Stefania Matrassi e Francesco Fatebene, messi in allerta dal trambusto, alla vista del cadavere hanno entrambi un malore.

I RIS stanno effettuando tutti i rilievi del caso. A breve forniranno un resoconto di quanto emerso.

A voi il compito di interrogare gli insoliti sospetti :

Fabio Giannazzi – avvocato

Francesco Fatebene – il vicino di casa

Le sorelle Matrassi (Maria e Stefania) – proprietarie della palazzina

Sarete coadiuvati nella ricerca della verità da Angela Alberti, la nota investigatrice privata, che abita nel palazzo di fronte e che, in questi mesi di lockdown aveva stretto amicizia con la vittima.